lunedì 12 agosto 2013

OGNI STOP È SOLO UN ALTRO START.

SOUNDTRACK OF THE DAY

Badlands – Bruce Springsteen
Oggetto piccolo (a) – Virginiana Miller
Surrender – Cheap trick



Poco fa son sceso a far spesa e in buca c'era una grossa busta marrone ad attendermi, di quelle che fai mente locale, pensi a cosa hai combinato negli ultimi tempi e la sfiori col sudore freddo che sfida l'afa. Dentro c'era il diploma della Holden. Spiegazzato, of course.
Anche quel sogno si è realizzato –o meglio: il diploma è un pezzo di carta che sta lì a pizzicarti le guance per svegliarti, che il mondo competitivo se ne fa ben poco di chi adora la fase onirica.
Anche Zooey me lo ripete ogni mattina, tra un meow e un morso sulla mano.
E così, a livello letterario, sono di nuovo orfano.
E ora? Il romanzo è terminato ma l'attesa di un editore no, tanto che al posto di prendermi una pausa mi sono impregnato di mille progetti. Così facendo posso rispondere a mia nonna, quando ogni giorno mi ricorda che è ora di trovarsi una ragazza bella e intelligente, che «Ora ho altro da fare.»
E che sarebbero queste scuse?
Ho iniziato a studiare il russo, per esempio.
A forza di lavorarci insieme mi son detto che se loro mi parlano in italiano, sicuro il russo lo saprò pure io. E che cavolo. Beh, è tosto in effetti. Per di più sto imparando da solo, anche se in autunno da qualche parte un corso lo troverò e ogni tanto una simil collega mi corregge volentieri gli strafalcioni.
Il loro alfabeto è, come dire, affascinante. Lo giuro. Scrivere C ma pronunciare S. Scrivere P e pronunciare R. Cose così.
Ma una cosa è davero stupenda: a differenza nostra, ogni suono ha un simbolo ben preciso. Voglio dire: noi scriviamo G e la leggiamo GI o GH a seconda della parola (che ne so... gioco, gatto), loro hanno due simboli ben distinti. È un po' una metafora dell'umanità: a ognuno di noi corrisponde un suono univoco, ma solo imparando tutti i suoni con le loro differenze si può comprendere la comunità. Così al momento ho imparato a leggerlo, pur non sapendo ancora COSA leggo. Mi sembra di tornare indietro di anni ai tempi delle superiori, quando studiavo i testi di diritto penale senza capirci nulla! smile
Che altro? Ah sì, a volte mi sveglio la notte con l'eco di un frrrrr frrrrr potente. Capita che a fianco ci sia Zooey ma più probabilmente la colpa è del sogno ricorrente di accarezzare il ghepardo che ho visto qualche mese fa.
L'Africa è subdola, tu lavori vivi mangi urli scopi giochi ma quando ti addormenti dimentichi che è lei ad avere le chiavi dei tuoi sogni. E non posso che accettarla, accoglierla in me.
Pure se il giorno dopo al lavoro avrà a che fare con progetti di granito ed edifici russi: l'Africa, della realtà, se ne frega. Che abbia ragione lei?
L'ho visitata per trovare certezze e ora convivo con un altro campo mentale seminato di dubbi e domande. E ogni volta che chiudo gli occhi ghepardi aquile elefanti e leonesse potano le erbacce e curano i baobab. Bah. Comunque.
Il romanzo è terminato, dicevo.
Mancava un tassello, in verità: visto che parla indirettamente della cultura hippy e visto che nelle domande ci sguazzo allegro mi sono deciso di sorvolare l'oceano e vivere i posti dove tutto ha avuto inizio. California, Route 66, Grand Canyon, Far West... parole che a breve trasformerò in immagini che diverranno emozioni e forse mi chiariranno alcune domande sul perché infestiamo questo pianeta. Credendoci superiori agli altri esseri viventi, tra l'altro.
Che possiamo fingere saggezza all'infinito, ma le risposte importanti ci vengono sempre fornite dalla natura, mai dagli uomini (Bruce Springsteen, perdonami smile ).
Già so che al ritorno avrò ancora più dubbi, ma se riuscissi a trovare anche solo un barlume di senso a tutto questo sperperare attimi, beh... vi terrò aggiornati.
Male che vada finirò col confondere Navajo e leoni, nel dormiveglia.
E poi a Los Angeles c'è Tim Burton, se davvero quella è la terra delle opportunità allora lo incontrerò. Poi chissà. Ah, son preso bene!, anche se abbandonare la Zooey per qualche giorno mi stringe il cuore (ora mi sta fissando col dentino fuori, agguato in vista).


E quindi via!, di nuovo in viaggio verso me stesso col mio fido moleskine, alla ricerca di ispirazione per il prossimo romanzo (che girerà attorno alla domanda «E se in una lacrima fosse racchiusa tutta la tua storia e di chi ti sta accanto?») e di un qualcosa.che.non.so in grado di rendermi un uomo migliore.
Alla ragazza che un giorno incontrerò farà piacere, forse.
A mia nonna sicuramente.

STAY TUNED

Nessun commento:

Posta un commento